Istituito dal trattato di Lisbona, dal 1° aprile 2012 i cittadini dell'UE dispongono di uno strumento del tutto nuovo che consentirà loro di contribuire a plasmare la politica dell'Unione. Un'iniziativa dei cittadini costituisce un invito rivolto alla Commissione europea perché proponga un atto legislativo su questioni per le quali l'UE ha la competenza di legiferare. Un'iniziativa deve essere sostenuta da almeno un milione di cittadini europei maggiorenni, di almeno 7 dei 27 Stati membri dell'UE. Per ciascun paese è previsto un numero minimo di firme (54.000 per l’Italia). La Commissione avrà tre mesi per esaminare l'iniziativa e decidere come intervenire.
In qualità di coordinatore nazionale per l’Italia, vi ho proposto di
Ora la raccolta delle firme si è conclusa. Nonostante l'Italia sia stato il paese più attivo e che ha raccolto più firme, MEET non e' riuscita a raccoglierne un milione. Ciò nondimeno, con MEET continueremo a promuovere un'educazione europea di qualità elevata per tutti.
L’associazione proponente si chiama MEET, che sta per Movement towards a European Education Trust. Io sono membro del comitato esecutivo di questa associazione europea che ha proposto, piu' in dettaglio, questa petizione, la cui proposta e' la seguente:
Oggetto: Il futuro dell'Europa dipende dal sistema educativo, da come si formano i cittadini, da come imparano. Obiettivi educativi condivisi che riflettono i valori di base dell'Unione Europea devono essere al centro di una soluzione alle sfide odierne.
Obiettivi principali: Creare una piattaforma di discussione/collaborazione tra tutti i soggetti interessati dove genitori, insegnanti, studenti, parti sociali, educatori e decision-makers propongano, dibattano e formulino una politica europea per un modello educativo di qualità, pluralistico e orientato a EU 2020 per il sistema scolastico primario e secondario per tutti i cittadini Europei. Stabilire delle linee guida per l'implementazione di questo modello che termini con una Maturita' Europea, a beneficio delle future generazioni, come previsto dal trattato di Lisbona.
L’intenzione è rendere accessibile una istruzione di qualità elevata a dimensione europea a più cittadini possibile, una scelta basata su di un modello educativo che incoraggia il rispetto reciproco, le migliori pratiche ed esperienze dei diversi paesi, il rispetto di ciascuna delle altre identità come espresse nelle famose parole di Jean Monnet, uno dei padri fondatori dell’Europa, da me tradotte: "...una infanzia senza i problemi di pregiudizi che dividono. Senza cessare di guardare con amore ed orgoglio alle mie terre…Europei, istruiti e pronti a completare e consolidare il lavoro dei loro padri… "
Questo e' un referendum europeo, l'unico sull'educazione, ammesso formalmente dalla UE. E' l'unico per la scuola pubblica (statale e paritaria), dalla primaria alla secondaria, perché tutti i genitori, non solo quelli dotati di buone disponibilità economiche, possano scegliere ed avere un'educazione di qualità elevata per i loro figli.
Bisogna ritornare ad investire nella scuola e dare fiducia ai nostri giovani! Per tornare a crescere e cambiare in modo concreto il futuro di chi studia e vuole avere i mezzi migliori per formarsi. Siccome l'Italia non ha grandi risorse, chiederemo un piano straordinario di sviluppo con finanziamenti europei. Gli strumenti esistono per passare ai fatti ma bisogna che l'educazione e la scuola ritornino ad essere una priorità nell'agenda politica, essendo l'unica spesa dello stato sociale che è anchemotore di sviluppo e di cittadinanza attiva.
Dobbiamo dar voce ai ragazzi e giovani. Bisogna tornare a credere in loro, cittadini europei e futuri lavoratori, da cui dipende il progresso delle nostre comunita'.
Dobbiamo invertire questa tendenza a vedere la scuola soltanto come un costo e non come un'opportunità' di crescita sociale, culturale, politica ed economica; grazie a questo esercizio democratico di partecipazione in tutti i paesi europei. Abbiamo tempo solo fino ad ottobre 2013 ma e' sufficiente per dare del nostro meglio.
“Il futuro dell’Europa dipende dall’educazione, come educare i cittadini, come imparano. Obiettivi comuni in termini di educazione riflettono i valori fondanti che dovrebbero essere al cuore di una soluzione delle sfide di oggi” Ana Gorey, Presidente di MEET. Mia traduzione.
“ Poichè saranno i giovani Europei a costruire l'Europa del domani, è essenziale iniziare a costruire una comune identità Europea. Vi invito dunque a unirmi a me nel supportare questa iniziativa che aiuterà a rafforzare questa comune identità di cui l’Europa ha bisogno.” Henri Malosse, Presidente del Employers' Group del Comitato Economico e Sociale Europeo. Mia traduzione.
I documenti descrittivi principali dell’iniziativa, tradotti in italiano, sono disponibili su questo sito.