L'Unione europea è l'insieme di tutti quei Paesi europei democratici che collaborano per migliorare la vita dei loro cittadini e per creare un mondo migliore.
E’ come una Casa con delle Fondamenta e dei Pilastri. Ma è in costruzione e consolidamento. Naturalmente ha dei piani e delle Stanze, anch’esse in costruzione.
Ora bisogna impegnarci insieme per renderla viva ed abitata da un popolo europeo. Il 2013 è l’anno dei cittadini europei.
(Questa parte del sito e' in continuo aggiornamento ed arricchimento)

Quale europa?

Ricordarci perché abbiamo iniziato a lavorare insieme, ci ricorda quale CasaEuropa vogliamo costruire per i nostri figli.

 
La scuola e il sogno di una Europa come casa comune
 
Quale Europa esce dalle urne per il parlamento Europeo?
 

L’Europa che esce dalle urne è più forte di come alcuni euroscettici speravano. Grazie anche all’Italia il cammino verso gli Stati Uniti d’Europa non si ferma. È importante, però, che il nuovo Parlamento europeo s’impegni per un percorso di riforme che dia prosperità e prospettive ai giovani cittadini europei, con un rinnovato slancio costituente.

Nel breve termine, accanto a una solida politica fiscale e alla stabilità finanziaria, l’attenzione si sta giustamente spostando anche sulla politica di crescita equilibrata. Questo è stato colto con favore dalla comunità economica e finanziaria che, al momento, vede deboli la ripresa economica e le prospettive occupazionali per i giovani.

Nel medio termine, complice la posizione frammentata degli euroscettici e quella incerta del Consiglio europeo, il Parlamento europeo dovrà assumersi la responsabilità di promuovere la riforma dei trattati dell’Unione europea e del suo assetto istituzionale. Questo dovrebbe permettere, in particolare per i paesi dell’area dell’Euro, un salto di qualità nel percorso d’integrazione europea, così da diventare più competitivi ma, soprattutto, capaci di affrontare meglio le prossime crisi e sfide globali. Ciò sarà possibile se l’Europa agirà in modo più responsabile e solidale 

Marco Lagana'

Perché votare per il PE?

Ricordarci perché abbiamo iniziato a lavorare insieme, ci ricorda quale CasaEuropa vogliamo costruire per i nostri figli.

 
Perché andare a votare per il parlamento Europeo?
 
vedi articolo su ScuolaEuropa, periodico della FENICE, Federazione Nazionale Insegnanti Centro di Igiziativa per l'Europa.

Una possibile risposta si trova nell’importanza del Parlamento europeo, in quanto unica istituzione che ci rappresenta come cittadini europei. Alcuni voteranno per un apprezzabile senso civico o perché il suo voto conterà di più che in precedenza. In effetti, il nuovo Parlamento europeo avrà più poteri che in passato. 
Vi sono coloro si chiedono come possa l’Unione europea costituire un motivo sufficiente per spingere tante persone in Ucraina a rischiare la vita e a morire. Forse diamo per scontato che l’UE offra «ai suoi cittadini uno spazio di libertà, sicurezza e giustizia senza frontiere interne...». O forse non realizziamo che gli Stati nazionali da soli non possono trovare una soluzione efficace a problemi che superano i loro confini. 
Vi sono anche coloro che sono impressionati dai messaggi dei populisti che chiedono di ritornare alla vecchia lira, senza spiegare con onestà intellettuale che non si è ancora trovato il modo di farlo senza mettere a repentaglio la coesione di un paese e la salvaguardia delle persone più deboli. D'altra parte chi s’azzarda a spiegare nei dibattiti politici che i principali limiti sofferti dalla moneta unica derivano, al contrario, proprio dalla mancanza di un assetto istituzionale federale, ben diverso da un super Stato? 
Tutto questo non è facile spiegarlo e forse oggi non basta per decidere di andare a votare.

Come coordinatore nazionale dell’unica Iniziativa dei Cittadini Europei per la scuola, a favore di «un’Educazione europea di qualità elevata per tutti», ho ricevuto riscontri da tanti. La visione di Europa rimane quella di una «Casa», in costruzione continua, con alcune stanze da rifare. Una famiglia di cittadini e di Stati dove, nel rispetto delle differenze, la solidarietà e la responsabilità vadano di pari passo. Una CasaEuropa aperta e attenta a chi ha più bisogno, dentro e fuori. In questa ottica, l’Europa diventa un bene comune.
Vi è dunque qualche motivo per cui votare? La risposta che mi sono dato riguarda il futuro, la solidarietà intergenerazionale. Il futuro dei nostri figli è negli Stati Uniti d’Europa, se non nel mondo. Rasenta l’illusione pensare l’Italia da qui a 20 anni isolata dal resto dell’Europa, con la sua Lira e barriere locali difficili da immaginarsi.
Queste elezioni del Parlamento europeo sono uno spartiacque che segnerà i prossimi decenni. Non è un caso che gli «euroscettici» alzino la voce. Non possiamo astenerci stando a guardare che altri scelgano il futuro dei nostri figli. I nostri ragazzi ci «prestano» il loro voto e noi non possiamo sciuparlo. Vogliamo rifare l’Europa e votare rappresentanti in un Parlamento europeo determinato nel trasformare i Trattati in una vera Costituzione europea, per mettere i nostri mattoncini nella costruzione della CasaEuropa.
Marco Lagana'

Perché Casa?

Ricordarci perché abbiamo iniziato a lavorare insieme, ci ricorda quale CasaEuropa vogliamo costruire per i nostri figli.

 
Perché Casa Europa?
Mio commento: Ci tengo anche a chiarire perché uso coscientemente  il termine Casa. Questa è per certi aspetti una realtà per altri una visione del futuro dell’Europa.
Ci sono persone o paesi che pensano all’Europa come ad un condominio, spesso rissoso per scaricare le colpe sul vicino. Nessuno si è scelto l’altro e ci si trova costretti a condividere alcune parti comuni e a  decidere per le stesse. A volte, contro voglia e senza fiducia reciproca, soprattutto quando le cose vanno male. Nessun impegno di solidarietà, si partecipa solo se non se ne può fare a meno… sempre meglio di un albergo dove ognuno fa per sé e non si conoscono neanche gli altri.
Ci sono persone o paesi, anche europeisti,  che pensano all’Europa come ad un clubdove si entra o esce a seconda delle convenienze. Si può decidere chi far entrare e anche chi espellere. Si scelgono le feste e i membri che si preferiscono. Pochi impegni di solidarietà, molti legati ad intrecci di interessi, spesso di breve termine.
La mia visione di Europa è come una casa, perfettibile , in costruzione continua, con i piani e le stanze a volte da rifare ma sempre una casa, che accoglie i membri della famiglia. Una famiglia di cittadini e di stati dove la solidarietà e la responsabilità vanno di pari passo. Una casa aperta e attenta a chi ha più bisogno, in casa e fuori.
La casa è una visione ideale? Non credo, entrambe le visioni di condominio e club non hanno lunga vita e sono destinate ad implodere in caso di certe crisi, soprattutto se l’Unione non si è consolidata a sufficienza. Sono il frutto di scelte di breve termine e con interessi di parte, certamente non quelli della prossima generazione. L’unica realista è la visione della Casa, o detta alla Spinelli, Comunità di destino, quella sostenibile nel tempo e al di là degli interessi di parte.