Rivoluzione PA
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risposta alla consultazione pubblica
18 maggio 2014
Gent.mo Primo Ministro Renzi
Gent.ma Ministro Madia,
Innanzitutto grazie di avere offerto l'opportunità di questa consultazione, che si inserisce nel solco della better regulation tipica del processo legislativo europeo. La better regulation è caratterizzata in genere da maggior efficienza ed efficacia di quella nazionale, compresa la tempistica delle decisioni, la trasparenza dei contributi e il fatto che tutti i portatori di interessi sono invitati a partecipare a consultazioni pubbliche per condividere le loro competenze ed esperienze.
Per ragioni di incisività, vorrei concentrarmi sul punto 12 per la valutazione, in qualche modo collegato al 37 sulla profilatura di ogni cittadino e al 38 sulla trasparenza, ed infine proporrel'aggiunta di un punto: quello di dare tempi massimi certi ogni qualvolta la P.A. abbia l’obbligo di fornire un’autorizzazione vincolante, superati i quali la richiesta del cittadino /della persona giuridica dovrebbe ritenersi accettata, salvo circostanze limitate e da definire in modo preciso e trasparente a priori.
Sul tema della Valutazione Trasparente, c’è piena consapevolezza che sia un tema difficile e che richieda una buona dose di lungimiranza e determinazione. Queste non ci mancano, avendo figli piccoli e avendo chiaro che il nostro impegno e' principalmente per loro e i loro coetanei.
Riguardo la valutazione trasparente, è cruciale condividere un principio guida: come per la scuola l'attenzione principale dovrebbe essere rivolta agli studenti, così per la P.A. la centralità dovrebbe essere riconosciuta ai cittadini che ricevono un servizio di pubblica utilità.
Al riguardo non pare avere una giustificazione oggettiva il fatto che la valutazione sia fatta in funzione dell’andamento dell’economia, a meno che non si tratti della valutazione di chi ha il potere, la responsabilità e gli strumenti per incidere su di essa (primo ministro, e ministri competenti). La valutazione deve essere effettuata in base al perseguimento di risultati chiari, realistici, misurabili che un gruppo (nella P.A. meglio che venga valutato un gruppo che fornisce un servizio rispetto a un singolo, a meno che non abbia responsabilità dirigenziali) può effettivamente perseguire, nel lasso di tempo per cui viene valutata. Un hyperlink per riferimento su dove partire.
Quale dovrebbe essere l’indicatore più importante? Accanto ad altri indicatori che varieranno in funzione del servizio offerto ai cittadini (e.g. i tempi di erogazione di un servizio, grado di efficienza dello stesso in funzione delle risorse utilizzate etc.), l’analisi della soddisfazione dei cittadini dovrebbe diventare il criterio guida principale, per qualsiasi servizio reso, e a maggior ragione in convenzione con il settore pubblico o sovvenzione con risorse pubbliche. Si tratta di introdurre nella pratica italiana il concetto di accountability.
La profilatura prevista al punto 37, e l’uso di strumenti quali ad esempio una APP PA, può essere di aiuto per sondare sistematicamente l’opinione del cittadino ogni volta che ha ricevuto un servizio. E’ fondamentale che la verifica dell’opinione del cittadino sia fatta in modo sistematicoe che i risultati siano trasparenti (non rispetto al singolo dipendente pubblico bensì rispetto al singolo servizio pubblico offerto). Come perimetro, dovrebbe riguardare non solo gli enti pubblici ma anche gli enti convenzionati/sovvenzionati da enti/fondi pubblici; non solo il livello di amministrazione centrale ma anche locale. Potenzialmente ogni settore del welfare dovrebbe essere coinvolto dall’attuazione di questo principio.
Un database centrale, magari da prevedere nel punto 38, è precondizione per una efficace implementazione del principio (con singolo punto di accesso con sito e APP PA) che consenta una trasparente, facile accessibilità e comparabilità dei risultati conseguiti. Il confronto dovrà essere tra i diversi fornitori del servizio pubblico, con filtri per tipo di servizio e per zone geografiche, ma anche per monitorare l’evoluzione storica relativa al singolo servizio reso ai cittadini.
L’obiettivo finale è creare le condizioni per migliorare l’offerta del servizio ai cittadini ed identificare aree di miglioramento in modo tempestivo, senza nessun costo aggiuntivo per le finanze, ma al contrario una riduzione dovuta al fatto che la valutazione della qualità consentirà tra l'altro la valorizzazione dei servizi riconosciuti dai cittadini come effettivamente di qualità e di pubblica utilità.
Un esempio concreto dell’applicazione di questo principio riguarda la valutazione delle singole scuole per promuovere un'educazione di qualità, senza costi aggiuntivi per la finanza pubblica utilizzando strumenti moderni e facendo leva sull’istituto INVALSI. Mi permetto di invitarvi ad un’attenta lettura dei documenti di cui vi mando gli hyperlinks:
1) Alcuni suggerimenti per le strategie di sviluppo per l’INVALSI
2) Suggerimenti per una APP INVALSI
3) Iniziativa VALeT per una Valutazione Trasparente Presentazione
Grazie e buon lavoro
Marco Laganà